L’Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando il mondo del lavoro in tutti i suoi settori. Ha reso possibile, per molte aziende e professionisti, ciò che non molto tempo fa sembrava solo utopia. Ma non solo. I suoi effetti sono già diventati concrete risposte ai problemi di ogni giorno. Ad esempio, in campo medico, l’AI sta cambiando il modo in cui i medici diagnosticano, curano e gestiscono le malattie. Le immagini mediche (Risonanze, TAC ecc.) possono ora essere analizzate in maniera più precisa.
Secondo uno studio di Manpowergroup, Ey e Sanoma gli scenari sono diversi. In generale saranno però tanti i settori in cui l’AI contribuirà ad alzare la domanda. Almeno 9 su 23 con un picco notevole tra ingegneri, fisici, analisti e psicologi, saranno interessati da questi nuovi sviluppi. Al contrario di quanto si è portati a pensare, anche i profili di livello creativo saranno molto più ricercati.
Proprio da quest’ultimo punto, strettamente legato alla “preoccupazione” espressa dal grande pubblico verso il mondo dell’AI, è utile fare una considerazione. L’intelligenza artificiale non è nata un anno fa, esiste da tempo. Il recente “boom” è stato solo una sorta di presentazione al grande pubblico: ben riuscita.
Dunque sono molte le domande sorte nel corso di questo ultimo anno, una in particolare: come cambierà effettivamente il mondo del lavoro di fronte all’AI?
Secondo i dati emersi dal World Economic Forum, un quarto dei posti di lavoro attuali muterà entro i prossimi 5 anni. Il dato finale ci indica quindi che circa il 23% delle attività lavorative subirà un cambiamento a livello di operatività. Questo comporta un nuovo disegno legato alle assunzioni e alle formazioni, compatibile con il progresso e lo svilupparsi di nuove soluzioni per migliorare la produttività.
Proprio in merito alle formazioni molte aziende, in concomitanza con una parte delle istituzioni, si stanno organizzando e preparando al cambio epocale che ha provocato -e continuerà a provocare- l’intelligenza artificiale.
Di recente il founder di Challange Network, Roberto Santori, ha dichiarato durante il Keynote Speech organizzato da Alberto Mattiello, direttore del Future Thinking Project, come tutte le certezze del passato stiano effettivamente cambiando. In questo delicato momento storico l’Intelligenza Artificiale ci sta mettendo di fronte ad una nuova grande sfida nella quale formazione e competenze possono giocare ruoli fondamentali per le aziende. Proprio durante questo intervento però, Santori, cercando di rispondere anche a quelle che sono in parte le preoccupazioni generali legate all’intelligenza artificiale, si è espresso su come sia necessario mettere al centro, prima di tutto, un massiccio investimento sul capitale umano, che è in sostanza il DNA di ogni azienda.
L’uomo deve rimanere il baricentro del cambiamento.